Avviata la produzione in serie di RCYL: la bicicletta realizzata totalmente in plastica

Giugno 24, 2024

Concepita e prodotta dall’azienda tedesca igus, specializzata nelle materie plastiche ad alte prestazioni, RCYL nasce dal riciclo delle reti da pesca

INFORMAZIONI SU IGUS igus GmbH sviluppa e produce motion plastics. Questi polimeri ad alte prestazioni sono esenti da lubrificazione; migliorano la tecnologia e riducono i costi ovunque ci siano parti in movimento. Nei sistemi di alimentazione, nei cavi da posa mobile, cuscinetti lineari e non e per gli attuatori lineari a vite, igus è leader di mercato a livello mondiale. Impresa a conduzione familiare con sede a Colonia (Germania), igus ha filiali in 31 paesi e conta circa 5.000 dipendenti in tutto il mondo. Nel 2023 igus ha realizzato un fatturato di 1,136 miliardi di euro. igus gestisce i più grandi laboratori di test del settore per poter offrire soluzioni e prodotti innovativi e una maggiore sicurezza per gli utenti. 243.000 articoli sono disponibili a magazzino, la cui durata d’esercizio può essere calcolata online. Negli ultimi anni l’azienda ha continuato ad ampliare la propria attività, creando anche startup interne, per esempio per i cuscinetti a sfere, gli azionamenti robot, il settore della stampa 3D, la piattaforma RBTX per Lean Robotics o per la gamma “smart plastics” di componenti intelligenti per l’Industria 4.0. Tra gli investimenti più significativi in materia ambientale ci sono il programma “chainge” – riciclo di catene portacavi usate – e la partecipazione in un’impresa che mira a produrre petrolio da rifiuti plastici.

Concepita e prodotta dall’azienda tedesca igus, specializzata nelle materie plastiche ad alte prestazioni, RCYL nasce dal riciclo delle reti da pesca

Con RCYL si apre un nuovo capitolo della mobilità sostenibile. Il progetto igus:bike è giunto a maturazione ed è partita la produzione in serie di RCYL, la bicicletta realizzata totalmente in plastica, per il 50% derivata dal riciclo delle reti da pesca. Anche per tutti i componenti tecnici “in movimento”, l’azienda produttrice igus utilizza esclusivamente i propri componenti realizzati in materie plastiche ad alte prestazioni, antiruggine e completamente esenti da lubrificazione. Con l’avviamento della produzione seriale presso lo stabilimento di Colonia (Germania), igus punta a immettere sul mercato internazionale 5.000 biciclette entro il 2025. Ma è solo un inizio, perché l’obiettivo è di implementare diverse linee di produzione direttamente presso i siti di discarica di tutto il mondo, rendendo circolare il ciclo di vita della plastica.

Frank Blase, CEO di igus GmbH, non nasconde la gioia mentre tiene tra le mani la prima bicicletta di plastica prodotta a Colonia. “E’ un sogno personale che si avvera. Il tutto è iniziato nel 2022, quando con igus:bike abbiamo presentato un concetto, un’idea. Oggi, dopo due anni di sviluppo e duro lavoro, siamo in grado di produrre in serie una city bike realizzata con rifiuti di plastica”. Le prime RCYL verranno destinate all’evasione dei 1.200 preordini già ricevuti. Inoltre, con l’avvio della produzione in serie, il prototipo igus:bike riceve il nuovo nome RCYL, che in igus pronunciano “R(e)CYL(e)”. Un nome che, ovviamente, richiama il materiale riciclato utilizzato per la produzione della bici e il concetto di sostenibilità che ne sta alla base. RCYL è realizzata per il 50% con vecchie reti da pesca e, ad oggi, è la prima bicicletta al mondo interamente prodotta con plastica riciclata. “igus:bike rimarrà un progetto in continuo sviluppo. Quando vedrete una igus:bike su strada, saprete che stiamo sperimentando qualcosa di completamente nuovo”, spiega Blase.

Inizio della produzione in serie: 5.000 biciclette entro giugno 2025

L’avvio della produzione in serie della bicicletta RCYL è stato annunciato in anteprima alla fiera CyclingWorld Europe di Düsseldorf. “I visitatori facevano letteralmente la fila per fare un giro di prova, apprezzando sia la maneggevolezza, sia il design futuristico”, racconta Sven Terhardt, responsabile vendite e marketing di RCYL. La bici RCYL sarà commercializzata al prezzo di circa 1.200 euro (con possibili variazioni a seconda del Paese). La priorità sarà per i pre-ordini, che possono essere effettuati tramite il modulo di contatto sul sito igus.bike. Inoltre, igus sta valutando la possibilità di creare una rete di concessionari o di aprire negozi propri nelle principali città, come spiega Terhardt, sottolineando che tutte le biciclette RCYL saranno vendute comprensive dell’opzione di assistenza. Il sito produttivo dedicato permetterà di produrre 5.000 biciclette per giugno 2025 e 10.000 entro il 2026. Per raggiungere questo obiettivo, igus sta investendo nello sviluppo e nella costruzione dei propri sistemi di rotostampaggio, potendo contare su 60 anni di esperienza nella produzione di materie plastiche. Ulteriori competenze derivano dalla start-up olandese MTRL che integra il lavoro dei tecnici igus per realizzare una produzione in serie economicamente vantaggiosa di ruote e telai.

Piani per il futuro? Produrre biciclette nelle discariche

Il progetto prevede ulteriori sviluppi per il prossimo futuro, a partire dalla distribuzione, che dall’Europa verrà estesa successivamente anche agli Stati Uniti. “Ciò sarà possibile creando impianti di produzione locali nei paesi in cui si producono molti rifiuti così da reimmetterli direttamente in un nuovo ciclo. Non vogliamo solo chiudere il ciclo della plastica, ma anche creare posti di lavoro e sostenere la mobilità in Africa e in Sud America”, spiega Terhardt. igus sta lavorando intensamente anche allo sviluppo di una bicicletta RCYL in versione e-bike.

RCYL come laboratorio di innovazione per i produttori di biciclette

Inoltre, igus intende mettere a disposizione dell’intero comparto del ciclo le novità e le sperimentazioni legate alla produzione di RCYL. “Non si tratta solo di una bicicletta, per noi di igus RCYL è una piattaforma. Tutti i componenti in plastica utilizzati per la bici RCYL, infatti, sono prodotti da igus che intende metterli a disposizione anche degli altri produttori”, aggiunge Sven Terhardt. “L’intera industria della bicicletta può lavorare con i nostri componenti, costruire filiere locali, scegliere soluzioni antiruggine, esenti da lubrificazione e ancora più sostenibili”.

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